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Tanti anni fa, dalla mia piccola scrivania nella camera da letto della casa in cui vivo e da cui vi scrivo anche oggi a Milano, iniziai a giocare ai videogiochi online con un modem più veloce di un ISDN.
Per me fu una rivoluzione: per la prima volta sperimentavo il brivido del gioco multigiocatore con persone vere e con una performance accettabile, dopo una vita di gioco solitario offline o di online con una ISDN buona… per gli standard della mia città natale.

Quel momento era il culmine di una passione che mi aveva accompagnato da sempre, assieme a quella della programmazione.

Oggi ho fatto della programmazione la mia professione, ed ho coltivato la passione dei videogiochi: più di 2400 titoli nella mia libreria (su 3 piattaforme diverse), più di 9500 ore passate a giocare.
Alla verde età dei 37 anni ed all’ombra dei miei capelli grigi, l’entusiasmo di quel bambino che si dilettava coi titoli per Commodore 64 non è mai cambiato, e resterà con me fino a che finirò le mie vite e le monetine per ricaricarle.

Non mi pentirò mai di quello che ho fatto, nè tantomeno mi dimenticherò delle cose più pazze che ho combinato e dei soldi che ho speso per tutto questo, perchè penso che la vita sia in fondo fare la fatica necessaria per guadagnarsi uno sprazzo della propria felicità.

Da quando, nei primi anni di università, ho quindi cominciato ad avere una presenza videoludica online continua e significativa, un software mi ha sempre accompagnato. Si chiamava Xfire ed aveva, fra le varie funzioni, anche quella di rilevare il gioco in esecuzione e conteggiare il tempo passato sul gioco dall’utente. Quell’utente ero io.

Permettetemi un grande salto temporale.
Dopo numerosi anni di fedele raccolta di dati il ciclo di vita del software di Xfire finisce.
Alcuni dei suoi sviluppatori creano un altro prodotto che si chiama Evolve (si, esattamente come quel videogioco con poca fortuna) e permettono ai giocatori di Xfire di “trasportare” le loro ore di gioco nel nuovo sistema.

Il nuovo software non ha però una vita molto lunga. Evolve si sviluppa per un discreto periodo e poi viene annunciata la sua seconda iterazione; una versione 2.0 però che tarda ad arrivare.
Infine dopo un lungo periodo di silenzio stampa viene annunciato che Evolve 2.0 verrà integrato in un prodotto che si chiamerà Player.me, il client ufficiale di una piattaforma social per gamers preesistente.

La piattaforma era stata a sua volta recentemente acquistata da Xsplit MediaLabs, gli sviluppatori del software di streaming Xsplit.

Dopo un discreto periodo viene creato il client di Player.me, che incorpora molte funzionalità ed ai miei occhi possiede molte potenzialità per il futuro.

Fra i compiti che porta a termine egregiamente elenchiamo:

  • overlay
  • rilevamento giochi in esecuzione
  • cattura di schermate
  • cattura di video dal gioco
  • software integrato di streaming
  • software di gestione overlay virtuali per streamers
  • social networking integrato e disponibile in streaming.

Inoltre è possibile esportare le ore da Evolve a Player.me.

E’ qui però che inizia la fine di tutto.
Già da subito vedo che l’esportazione è approssimativa: nonostante la procedura comunichi il successo e l’avvenuta esportazione, il nuovo sito non riporta esattamente le tempistiche del vecchio.

Pur accettando questo inconveniente dopo la sua adozione noto che il rilevamento giochi non è altrettanto efficiente quanto lo era quello di Evolve.
Inoltre, pur dopo una lunghissima incubazione, il software ha delle manchevolezze che non sono corrette nè gli vengono aggiunte nuove funzionalità. Soffre invece di un’endemica mancanza di aggiornamenti.

Per lungo tempo ho continuato ad usarlo, ma mi sono reso conto sempre di più che in effetti la feature più utilizzata da me era ormai quella dello screenshot della schermata di gioco.
PEr di più, mi sono accorto che ormai non avrei più potuto fare affidamento sulle capacità di rilevamento dei videogiochi; molte volte verificando che gioco stesse rilevando il software ricevevo l’inaspettata doccia fredda: “Gioco sconosciuto, aiutaci ad individuarlo”.
Insomma tutte le ore spese fino a quel momento su quel gioco erano passate sotto silenzio.
Il fine sotteso, il tracciamento delle ore di gioco, era direttamente dipendente dalla necessità tediosamente intrinseca di verificare ad ogni nuovo gioco se fosse stato corettamente rilevato o meno, e correggere a mano ogni volta che non lo fosse stato.

Dopo tutto questo, è iniziato il capitolo relativo ai problemi ed ai rallentamenti reciproci fra Player.me e i miei software di registrazione e di streaming.

Purtroppo per quanto valido, Player.me non è il massimo per quanto riguarda lo streaming, a meno che non si rimanga ad un livello amatoriale.
Il suo overlay può invece confliggere nell’accesso alla finestra dei videogiochi con gli strumenti professionali e rallentarli o comprometterne delle funzionalità.

Piano piano, progressivamente, mi sono reso conto che conservare questo software era più che altro conservare il passato.

Ora però sono in un presente nuovo.
Passata purtroppo ormai indiscutibilmente la gioventù, mi sento ad un punto della mia esistenza in cui poche cose sono chiare, ma fra quelle che lo sono c’è:

  • che non devo dimostrare niente a nessuno
  • che il passato è qualcosa da tenere stretto ma da lasciar andare, perchè si naviga da qualche parte solo quando si lascia il porto

Ecco perchè non ho bisogno di una prova delle mie innumerevoli ore di gioco per dirmi o sentirmi o mostrarmi come un videogiocatore veterano.

Ecco perchè non ho più bisogno di tenere sul mio pc questo programma.
Sono grato per il passato e non me lo dimenticherò mai, farà sempre parte di me.

Ma è tempo per il futuro.

Ci vediamo in gioco.

Post Scriptum:
Per chi è interessato al software di Player.me, lo trova qui.


Nota finale:

Per i curiosi ecco alcune statistiche memorizzate da Player.me (vi ricordo, non tutte e non necessariamente complete).
Ho tagliato l’elenco lunghissimo per evidenziare solo le cose di cui vado più fiero.

  • Team Fortress 2 – 5928 ore (+ 700 passate prima di sapere che esistesse Xfire, più circa 300 in un periodo in cui non potevo tenere acceso Xfire perchè il mio portatile non reggeva TF2 e Xfire contemporaneamente, per un totale di circa 7000 ore)
  • Battlefield: Bad Company 2 – 797 ore
  • Counter-Strike: Global Offensive – 795 ore
  • Battlefield 4 – 247 ore
  • Team Fortress Classic – 195 ore
  • Company of heroes – 179 ore
  • CounterStrike: Source – 151 ore
  • Left 4 dead – 79 ore
  • Titanfall – 76 ore
  • Company of heroes 2 – 53 ore
  • Portal 2 – 26 ore
  • Mirror’s edge – 25 ore
  • Half Life 2 – 24 ore